Il trattamento conservativo della tendinopatia di Achille basato sulla fisioterapia o sulla riabilitazione convenzionale e sui farmaci antinfiammatori è ancora un’opzione, ma le nuove terapie avanzate sono orientate verso un obiettivo rigenerativo, dato che l’alterazione è prodotta dalla degenerazione dei tessuti e dalla rottura delle fibre collagene, come indicato sopra.
Tuttavia,a chi ha sintomi persistenti dopo 3-6 mesi di fallimento del trattamento conservativo, viene consigliato l’intervento chirurgico.
Trattamento chirurgico del tendine d’Achille ecoguidato
La chirurgia ultra mini-invasiva guidata dagli ultrasuoni per la tendinopatia di Achille è valida per la maggior parte delle tecniche descritte per la tendinopatia di Achille non inserzionale.
Gli ultrasuoni sono utilizzati per monitorare il nervo surale e i vasi, evitando di danneggiarli.
La tecnica viene eseguita in anestesia locale e senza punti di sutura. Il danno chirurgico, il dolore e l’edema sono minimi, il recupero è molto veloce.
L’intervento del tendine d’achille viene eseguito con anestesia locale, senza ischemia, riducendo le controindicazioni e le complicazioni.
Subito dopo l’intervento, il paziente può eseguire una flessione dorsale e plantare attiva della caviglia.